Grottaglie è una città a vocazione ceramica tra le più importanti nel panorama italiano.
Il suo Quartiere delle Ceramiche, con la presenza di botteghe, artisti e artigiani che si dedicano a quest’arte, rende la città un museo vivente.
I ritratti e le testimonianze di molte delle persone che hanno legato la loro esistenza al mondo della ceramica sono i protagonisti dell’opera Diario Pubblico a Grottaglie.
L’opera è stata esposta nel 2019 nella mostra Diario Pubblico a Grottaglie, appunti di viaggio, nell’Antico Convento dei Cappuccini di Grottaglie (TA).
Il Gioco del Mondo è la metafora del percorso della vita con tutti gli elementi che ne fanno parte. L’opera Gioco del Mondo dello Scrittore è un percorso riempito dalla passione esclusiva per la scrittura.
I giocatori nel Gioco del Mondo fanno un percorso per raggiungere una meta finale.
L’opera è stata esposta nel 2019 nella mostra Diario Pubblico a Grottaglie, Appunti di Viaggio, nell’Antico Convento dei Cappuccini, Grottaglie (TA).
Il percorso che il bambino affronta nel suo Gioco del Mondo è caratterizzato dalla presenza dei giochi, delle prime esperienze scolastiche, degli affetti più cari. Ma è presente anche la paura per tutto ciò che al bambino appare incomprensibile e spaventoso.
L’opera è stata esposta nel 2019 nella mostra Diario Pubblico a Grottaglie, Appunti di Viaggio, nell’Antico Convento dei Cappuccini, Grottaglie (TA).
Nel 1980 sono andata in Cina. Per me quel viaggio è stato importante perché, negli anni ‘70, la Cina rappresentava un mito per una generazione che aveva idealizzato le personalità e gli ideali politici di quel paese. Durante il mio viaggio ho comprato alcuni oggetti di poco valore che, per me, rappresentavano la Cina. Nel 2018 sono andata a Taiwan, in occasione del Congresso della International Academy of Ceramics. Per la mia generazione Taiwan era il paese che aveva tradito la Cina. Durante il mio recente viaggio ho pensato che oggi la Cina è molto simile a Taiwan. Le scatole del mio lavoro sono contenitori dei miei ricordi.
L’opera è stata selezionata nel 2019 alla Biennale di Ceramica di Cluj (Romania).
Camminando su strade di città e campagna ho raccolto molti tipi di semi osservando le loro forme, i colori, le superfici, la loro apparente forza o fragilità.
Ho immaginato la loro trasformazione per diventare piante e costituire il nutrimento per uomini, animali, ambienti naturali. Ma altri tipi di semi sono evocati in quest’opera: la poesia, la letteratura, l’arte sono semi che nutrono la mente e trasformano le persone e le società.
Nella casa dei miei genitori c’era una collezione di piatti che ha accompagnato la mia vita in quella dimora. La stessa collezione ora è nella mia casa ed essa ha ispirato i nuovi piatti che ho creato. I disegni e le fotografie che ho scelto ricordano i volti, le storie e gli spostamenti dei popoli migranti che stanno trasformando l’Europa.
L’opera è stata selezionata nel 2018 al Concorso Internazionale di Ceramica di Andenne (Belgio).
Progettazione e casualità sono presenti in ogni processo creativo. La preponderanza di uno di questi elementi dipende da molti fattori e, talvolta, prende il sopravvento in modo inaspettato. Il gioco compositivo, che caratterizza quest’opera parietale, nasce dall’utilizzo di materiali ceramici accumulati casualmente nel tempo
L’opera è collocata nella casa dell’artista a S. Giorgio Scarampi (AT).
L’opera è un diario, con le immagini e i testi che descrivono i viaggi che ho fatto in Puglia a partire dagli anni ‘70 e sino ad anni più recenti.
In questo lavoro è stato evidenziato il legame tra questa regione e la ceramica, legame che ha contribuito a farmi amare la Puglia e mi ha spinto a tornarci per conoscerla meglio.
L’opera nel 2018 ha vinto il secondo premio al Concorso Internazionale della Ceramica di Grottaglie (TA).
La peonia è un simbolo importante nella cultura e nell’arte orientale ed è stata rappresentata in molti modi diversi. Essa ha anche influenzato l’arte occidentale e, in particolare, la ceramica. Uno dei più famosi decori della ceramica di Faenza è nato dalla rielaborazione dell’immagine orientale della peonia.
Il mondo dell’arte molto spesso si ispira alla tradizione per creare forme espressive che portano in sé la memoria, il presente, il futuro.
Quest’opera è stata selezionata nel 2018 dal New Taipei City Yingge Ceramic Museum (Taiwan) in occasione della mostra New Orientalia dei membri del Congresso Internazionale della Ceramica (IAC).
L’opera fa parte della collezione permanente del museo.
Tre piccole barche, che costituiscono un’unica opera, evocano Il concetto di leggerezza con le loro forme, colori e nomi: Lieve, Brezza, Mattutina.
L’opera è stata creata in occasione della mostra organizzata dalla Galleria Day by Day, Roma.
Nella mitologia greca Narciso è un giovane, bellissimo e vanitoso, che muore nella pozza d’acqua dove si sta specchiando. L’opera ha la forma di un cubo che, su cinque delle sue superfici, riporta immagini che si riferiscono al mito. La faccia superiore del cubo è costituita da uno specchio con un foro centrale. Guardando attraverso il foro si vede una superficie smaltata lucida che simula l’esistenza di una pozza d’acqua.
Molti migranti attraversano l’Europa cercando una vita migliore. La loro presenza è importante e quotidiana, come il cibo che mettiamo nei nostri piatti.
L’opera è stata selezionata nel 2017 al Concorso Internazionale di Ceramica de L’Alcora (Spagna).
L’opera parietale è formata da numerose lastre di gres con frammenti di scrittura, segni grafici, incisioni, colori che fanno parte di progetti nati in differenti situazioni temporali ed ambientali.
L’opera è collocata nella casa dell’artista a S.Giorgio Scarampi (AT).
Milioni di persone lasciano i loro paesi per emigrare. Ognuno di essi ha un nome, una identità, una storia personale. Ognuno di essi ama delle persone e delle cose, prova sentimenti ed emozioni.
Durante i loro viaggi, molti migranti si perdono come piccoli fogli di carta fluttuanti nel vento.
L’opera è stata selezionata nel 2017 al 11° Concorso Internazionale di Ceramica di Mino (Giappone).
Il gioco chiamato in Italia “Gioco del mondo” o “Campana” è presente in molti paesi e culture. Quando i bambini giocano, tracciano sul suolo alcune linee che formano un’area definita. Poi suddividono quest’area in spazi più piccoli. Saltando da uno spazio all’altro essi arrivano alla destinazione finale. Queste opere sono giochi del mondo in versione tridimensionale e sulle loro superfici sono rappresentate le tappe, i sentimenti e gli incontri che caratterizzano e accompagnano il percorso della vita umana.
Alcune di queste opere sono stati selezionate in diverse manifestazioni:
Nel 2017 alla XIII Biennale Internazionale di Ceramica Artistica di Aveiro (Portogallo)
Nel 2016 in occasione della mostra Terre in vista, Approdo alla Ceramica Contemporanea, Sukya Gallery, Lamezia.
Nel 2018 alla Mostra della Ceramica, di Castellamonte (TO).
Viaggi e migrazioni caratterizzano tutta la storia dell’umanità. L’opera Scatola da viaggio è un oggetto che contiene alcune delle cose più importanti e simboliche per il viaggiatore che è lontano dalla sua casa e dalla sua famiglia.
Alla fine del viaggio la scatola è piena di vecchi e nuovi ricordi.
L’opera è stata selezionata nel 2018 dal New Taipei City Yingge Ceramic Museum (Taiwan), in occasione della mostra Libera Espressione dei membri dell’Accademia Internazionale della Ceramica.
L’opera fa parte della collezione permanente del museo.
I colori, le ombre, le luci che caratterizzano la superficie della terra, in diverse situazioni stagionali e ambientali, sono stati gli elementi di una ricerca fotografica che ha ispirato quest’opera. A queste immagini ne sono state aggiunte altre riguardanti il mondo ceramico. L’opera è un omaggio alla terra e alla ceramica che da essa nasce.
Nel 2015 l’opera ha vinto la menzione della Commissione Tecnica del Museo della Ceramica di Montelupo in occasione del Premio Baccio da Montelupo, Montelupo Fiorentino (FI).
Gli affetti, che possono determinare importatni scelte di vita, sono tra gli elementi che maggiormente legano gli individui ad un territorio.
Le opere Radici/Cuori e Radici/Casa sono state selezionate in alcuni concorsi in Italia e all'estero.
Molti cibi fanno parte, in modo profondo, della cultura del territorio dove nascono: il vino è uno di essi. La cultura del vino, come quelle del pane e dell’olio, sono profondamente radicate nella vita di molte persone.
L’opera fa parte della Collezione Permanente “Vaselle d’Autore” del Museo della Ceramica di Torgiano (PG).
Il bisogno di cibo, di lavoro, di affetti, così come la fuga dalle guerre e da tutti i tipi di oppressione, sono elementi che spingono le persone a partire. I sogni, i desideri, gli obiettivi delle persone sono scritti sulle onde del mare e il movimento delle onde è come la nuova energia che i migranti portano nei paesi dove essi decidono di fermarsi.
L’opera è stata selezionata nel 2014 alla IV Triennale di Kecskemét (Ungheria).
Ogni pianta ha una radice diversa per quanto riguarda la forma, la dimensione, il colore. Anche il tipo di terreno, nel quale la radice si sviluppa, modifica il percorso di questo elemento vegetale.
La casa, il lavoro, gli affetti, la cultura costituiscono le radici degli esseri umani, ma tutto ciò che le persone considerano radice si modifica ed è frutto delle trasformazioni delle società nel tempo.
L’opera è stata selezionata al LIX Premio Faenza - Concorso Internazionale della Ceramica d'Arte Contemporanea.
L’opera nasce da una ricerca fotografica sulle radici. Le innumerevoli forme, che le radici assumono nel mondo vegetale, sono la metafora delle vite umane radicate in molteplici e differenziate culture.
Nel 2013 l’opera ha vinto il premio Best Ceramic Decoration al Concorso Internazionale China Kaolin Grand Prix di Jingdezhen (Cina).
La casa, nella sua accezione materiale e simbolica, è simbolo di radicamento e di appartenenza ad un territorio.
La cultura, nella sua accezione più vasta, è uno degli elementi che costituiscono le radici dell'individuo.
L’opera è stata selezionata nel 2013 al XI Concorso Internazionale di Ceramica di Manises (Spagna).
Il pane è un alimento presente in tutte le società sin dai tempi antichi. Per questa ragione, al pari di altri cibi, è profondamente radicato nella cultura e nella vita degli individui.
La città di Faenza è simbolo di tutto ciò che evoca la ceramica, non solo in Italia ma anche nel mondo. Nel 2012 sono state fotografate, insieme ad un oggetto ceramico amato, 35 persone che si trovavano a Faenza in occasione della manifestazione Argillà. I ritratti delle persone hanno costituito il tema di una mostra che ha avuto luogo durante Argillà 2014.
L’opera è stata esposta nel 2014 al Teatro Masini di Faenza.
Le stelle sono sempre state una fonte di osservazione e di studio a livello scientifico e, nello stesso tempo, hanno stimolato la fantasia popolare che ha creato racconti e miti su di esse.
Ad esempio, in molte culture, quando nasce una persona, si attribuiscono significati particolari osservando la posizione delle stelle. L’opera è accompagnata da descrizioni che, ironicamente, alternano il linguaggio scientifico con quello proveniente dalla tradizione popolare.
Il paese di Saint-Quentin-La-Poterie, nel sud della Francia, si è caratterizzato per la produzione di ceramica utilitaristica per molti anni. Poi le attività legate alla ceramica sono progressivamente scomparse. Tuttavia, a partire dagli anni Ottanta, molti ceramisti hanno iniziato una nuova produzione. Diario Pubblico a Saint-Quentin-la-Poterie documenta questa rinascita, attraverso i ritratti e le testimonianze delle persone che hanno riaperto studi e botteghe.
L’opera è stata esposta in diverse manifestazioni:
Nel 2011 al Festival della Ceramica di Saint Quentin la Poterie (Francia).
Nel 2012 ad Argillà, Faenza.
L’opera è composta da trecentonovanta lastre di gres. Ogni lastra corrisponde ad uno dei giorni che formano un mese. I mesi si susseguono da gennaio a dicembre ma la particolarità di questo calendario è costituita dal fatto che i mesi non fanno parte dello stesso anno ma sono stati scelti tra quelli che hanno rappresentato momenti significativi della mia vita. Essi vanno formando una sorta di calendario personale.
L’opera è stata selezionata nel 2011 alla Biennale di Venezia, Padiglione Lombardia, Mantova.
I fogli di calendario fanno riferimento al mese di ottobre del 1957, anno in cui ho iniziato il mio percorso scolastico. All’inizio di questo percorso non potevo immaginare che la scrittura considerata sia dal punto di vista formale, sia dal punto di vista del significato, sarebbe stata uno degli elementi più ricorrenti nel mio lavoro artistico.
L’opera è stata selezionata nel 2011 alla Triennale Internazionale di Kecskemét, Ungheria.
Ci sono avvenimenti che segnano in modo significativo la vita delle persone. In questa opera il calendario fissa nel tempo l’immagine di persone e il ricordo di avvenimenti che sono stati determinanti per la mia vita. La disposizione a spirale dei fogli di calendario evoca l’infinito scorrere del tempo.
L’opera è stata selezionata nel 2011 al Concorso Internazionale di Ceramica di Aveiro (Portogallo).
L’installazione è stata creata in occasione del trentennale della fondazione del mio laboratorio, avvenuta nel dicembre 1981. Ogni foglio di calendario rappresenta un anno di vita del laboratorio.
L’opera è stata selezionata nel 2013 al Concorso Internazionale di Ceramica di Faenza.
I nomi delle materie che si usano nel processo lavorativo ceramico sono stati riportati, in ordine alfabetico, su sessantatre piastre di gres.
In Diario Pubblico sessantaquattro persone hanno raccontato qualche cosa di sé mostrando un oggetto ceramico amato. L’opera è una narrazione che parla di rapporti tra le persone e gli oggetti, tra il singolo e la comunità, tra l’essere umano e lo scorrere del tempo.
L’opera è stata selezionata nel 2011 al Concorso Internazionale di Ceramica de L’Alcora (Spagna).
La percezione personale del tempo non sempre coincide con quella del tempo ufficiale. Nel calendario personale le ore, i mesi e gli anni acquisiscono significati particolari, sia per quanto riguarda l’impatto emozionale che viene loro attribuito, sia per quanto riguarda la percezione della loro durata. In quest’opera sono stati rappresentati sei mesi della mia vita particolarmente significativi per me.
L’opera è stata selezionata nel 2011 alla X Biennale Internazionale di Ceramica di Manises (Spagna).
Molti dei bambini che sono emigrati dalle loro terre di origine, o che sono nati nei luoghi dove i genitori hanno deciso di fermarsi, fanno già parte della nostra società. Quando questi bambini saranno adulti, le barche faranno parte dei loro ricordi o saranno il soggetto di un racconto o di un gioco da fare con i propri figli.
Alcune di queste opere sono state selezionate in differenti manifestazioni:
Nel 2009 alla IX Biennale di Kapfenberg (Austria).
Nel 2009 alla Biennale di Ceramica di Aveiro (Portogallo).
Nel 2010 alla Biennale Internazionale di Ceramica di Marratxì (Spagna).
La piuma molto spesso è utilizzata per rappresentare la leggerezza e la fragilità. In realtà, è un elemento resistente e potente, tanto da costituire un apparato di volo che permette di coprire lunghi tragitti. Forse per questa ragione, una piuma raccolta su una spiaggia o in un bosco fa pensare a un altrove sconosciuto.
Le incisioni, i disegni, le impressioni eseguite sulla superficie dell’argilla allo stato plastico, ricordano i giochi e le tracce che tutti noi abbiamo fatto sulla sabbia per lasciare un segno della nostra presenza.
La mente di ogni essere umano è come un romanzo che narra la storia di un’Isola del Tesoro personale, che contiene sogni, aspirazioni, desideri. Ci sono tante Isole del Tesoro quanti sono le menti che le concepiscono.
Opera selezionata nel 2008 al Concorso Internazionale di Ceramica di Marratxì (Spagna).
La presenza dei bambini, tra le persone che emigrano, suscita emozioni forti e contraddittorie. Il giocattolo della papera che, nell’infanzia dei nostri bambini, rappresenta un’occasione di svago, nell’installazione simboleggia il viaggio che i bambini migranti compiono verso altri mondi.
Le piume sono state scelte come forme simboliche per rappresentare gli emigranti. I vasi, pieni d’acqua, evocano il concetto di casa e, nello stesso tempo, simboleggiano il mare e i territori che è necessario attraversare per raggiungere altri mondi.
L’opera è stata selezionata nel 2008 al Concorso Internazionale CERCO di Saragozza (Spagna).
La freccia, come simbolo direzionale, è presente in tutte le culture ed evoca un’idea di spazio e di tempo. Questo simbolo è stato scelto per rappresentare i viaggi dei migranti verso un altrove. Forme, colori, segni grafici rappresentano i diversi territori attraversati e i percorsi e i mutamenti delle culture.
Diverse persone sono state coinvolte in questo progetto nato in occasione della festa di S.Valentino. Ognuna di esse ha espresso sogni, speranze, desideri legati al sentimento amoroso. I loro messaggi mostrano che i linguaggi mutano mentre le persone sono accomunate dal sentimento universale dell’amore.
L'opera è stata presentata nel 2008 nella 48° Mosta della Ceramica di Castellamonte (TO).
I segni sulle lastre evocano la trama e l’ordito della tela, che rappresenta la vita di Penelope. L’oggetto in primo piano, che simboleggia il mare e gli elementi che lo caratterizzano, rappresenta il mondo dell'Ulisse viaggiatore.
Ogni matita ha una personalità diversa ed è utilizzata come simbolo per evocare il processo di comunicazione creato attraverso la scrittura.
L'opera è stata selezionata nel 2006 al Concorso Internazionale di Ceramica de L’Alcora (Spagna).
La storia dell’uomo è caratterizzata da spostamenti, migrazioni, nomadismi reali e mentali. Ogni viaggio è come una scatola che contiene ricordi, sensazioni, emozioni, desideri ed è la metafora del percorso della vita. Le immagini sono accompagnate da testi scritti da maestri della narrativa.
L’opera è stata selezionata in diverse manifestazioni:
Nel 2013 al Concorso Internazionale di Ceramica CERCO di Saragozza (Spagna).
Nel 2013 alla XVII Biennale Internazionale di Ceramica di Chateauroux (Francia).
Nel libro Le vie dei canti, Bruce Chatwin scrive: “Nell’Origine dell’uomo Darwin rileva che in certi uccelli l’istinto migratorio è più forte di quello materno. Una madre, pur di non rinunciare al lungo viaggio verso il sud, abbandona gli uccellini nel nido.”
I testi poetici accompagnano le immagini floreali e i vasi/cielo che rappresentano l’universalità del sentimento amoroso. Ogni opera è un omaggio al sentimento dell’amore nelle sue infinite varianti.
Trentacinque lastre, tante quanti sono i capitoli del romanzo, evocano l’isola del tesoro immaginata e descritta da Robert Louis Stevenson. L’opera è un omaggio ai sogni e ai viaggi della mente che caratterizzano la vita di ogni persona.
L'opera è stata selezionata nel 2005 al Concorso Internazionale di Ceramica de L’Alcora (Spagna).
I luoghi della conversazione sono ambienti domestici, intimi e raccolti, che richiamano alla memoria spazi teatrali nei quali parole e sentimenti coinvolgono un pubblico più ampio.
L'opera è stata selezionata nel 2005 alla Biennale Internazionale di Ceramica di Manises (Spagna).
Il tema dell’amore è rappresentato da un simbolo universale dell’immaginario collettivo: il cuore. Questo oggetto simbolico è utilizzato, in modo talvolta ironico e scanzonato, talvolta romantico e struggente, per raccontare le infinite espressioni dell’amore.
L'opera è stata selezionata nel 2006 al Concorso Internazionale di Ceramica CERCO di Saragozza (Spagna).
I pesci sullo sfondo rappresentano l’attività sedentaria che Ulisse ha scelto dopo una vita occupata dai viaggi. In primo piano c’è un piccolo mare che evoca ricordi e sensazioni.
L’opera è stata selezionata nel 2004 al Concorso Internazionale di Ceramica de L’Alcora (Spagna).
Una quantità di parole, tipiche del linguaggio dell’amore, si rincorrono seguendo un percorso che suggerisce un tempo e uno spazio infiniti. Gli oggetti in primo piano sono anch’essi contenitori di messaggi amorosi.
L’opera è una riflessione sul linguaggio della comunicazione visiva e sulle infinite potenzialità offerte da forma, colore, composizione, bidimensionalità, tridimensionalità, ombra, luce. Gli oggetti perdono la loro funzione utilitaristica per acquisire una funzione estetica.
All’opera è stata assegnata la Menzione d’Onore nel 2003, al Concorso Internazionale di Ceramica de L’Alcora (Spagna).
In quest’opera la passione per la ceramica si esprime in forma di diario, attraverso parole e immagini. Le fotografie e gli scritti sulle lastre raccontano la storia degli oggetti ceramici che ho raccolto in diverse parti del mondo. L’oggetto in primo piano rappresenta il lavoro ceramico, dalla progettazione alla realizzazione del manufatto.
L’opera è un work in progress che viene arricchito dai nuovi oggetti collezionati nel tempo.
L’opera è stata selezionata nel 2003 alla Biennale Internazionale di Icheon (Corea).
L’opera si ispira al romanzo dello scrittore inglese Bruce Chatwin. Utz, che è il protagonista del romanzo, dedica la sua vita ad una missione: la ricerca di una collezione di porcellane dispersa. Per Utz questa missione diventa la ragione di vita e il sale dell’esistenza.
L’opera ha vinto il Premio “Gres de Valls” nel 2003 alla Biennale Internazionale di Ceramica di Manises (Spagna).
L’opera fa parte della Collezione Permanente del Museo della Ceramica di Manises (Spagna).
Nell’immaginario collettivo la ceramica si identifica con l’oggetto utilitario e alcuni tipi di oggetti ceramici, per esempio la teiera, simboleggiano la ceramica e il suo legame con la quotidianità.
Nella teiera di Oggetto/Soggetto la funzione estetica prevale rispetto a quella utilitaristica e questo fa sì che l’oggetto diventi il fulcro di una ricerca sugli elementi della comunicazione visiva.
L’opera è stata selezionata nel 2002 alla Biennale Internazionale di Ceramica di Vallauris (Francia).
Gli autori delle lettere sono scrittori, musicisti, poeti e artisti visivi che sono vissuti in diverse epoche storiche. Gli scritti sono testimonianze dell’epoca in cui sono nati e rappresentano lo scorrere del tempo. Comunicazione scritta e visiva sono messe a confronto attraverso contenuti letterari, scelte grafiche e coloristiche.
L’opera ha partecipato nel 2010 alla mostra Paginas de Barro/Palabras, Cordova (Spagna).
Il piccolo mare in primo piano è come una scatola della memoria nella quale sono racchiusi ricordi, sentimenti, esperienze vissute. Il passato dell’Ulisse viaggiatore si confronta con il presente dell’Ulisse sedentario, rappresentato dagli oggetti domestici sullo sfondo.
Numerose lastre, le cui forme evocano le onde del mare, possono essere disposte secondo le diverse esigenze spaziali. In questo mare convivono animali marini, segni grafici, simbologie legate all'acqua, e anche parole, parole, parole…
Opera selezionata nel 2001 al Concorso Internazionale di Ceramica de L’Alcora (Spagna).
La ciotola, il vaso, la teiera, il boccale sono le forme archetipe a cui ci riferiamo quando pensiamo alla ceramica. Tuttavia, mentre la ciotola, il vaso, la teiera sono concepiti come forme singole, il boccale, generalmente, è concepito come forma facente parte di un gruppo o di una coppia di oggetti. I boccali del progetto simboleggiano la coppia, insieme alle dinamiche che essa esprime, come elemento primario di organizzazione sociale.
Alcune di queste opere sono stati selezionate in differenti manifestazioni:
Nel 2001 al Concorso Internazionale di Ceramica Contemporanea CERCO, Saragozza (Spagna).
Nel 2001 al Concorso Internazionale di Ceramica di Taiwan.